Addio pensioni anticipate dal prossimo anno: la decisione del Governo

Brutte notizie per chi si appresta a uscire dal lavoro: le pensioni anticipate verranno cancellate e anche per quelle ordinarie si prevedono ulteriori strette.

Il sistema pensionistico è probabilmente destinato a crollare entro pochi anni: persino gli esperti hanno ipotizzato che coi sistemi attuali le pensioni non potranno più essere pagate già tra 10 anni. Una previsione che fa davvero venire la pelle d’oca.

stop pensioni anticipate nel 2025
Il Governo ha deciso, arriva lo stop alle pensioni anticipate e non solo – Rockforlife.it

Pare che la stretta sulle pensioni, stando a le più recenti notizie, partirà quindi a breve. Con il Def appena approvato dal governo, che sta per arrivare alla quiescenza dovrà rassegnarsi: nel 2025 niente scivoli e nemmeno formule per andare in pensione prima.

Le pensioni anticipate scompariranno per sempre e non ci sono buone notizie nemmeno per quelle ordinarie: cosa si è deciso nel DEF

Il problema, come è ormai risaputo, è che lo Stato non ha i soldi. La nota Quota 100, ad esempio, costa troppo, così come l’ipotesi di un pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

stretta su pensioni anticipate e ordinarie
Già dal 2025 ci saranno nuove strette su pensioni anticipate e ordinarie – Rockforlife.it

Per giustificare i nuovi tagli, il Governo richiama problematiche “ereditate” dagli altri Governi e cita l’andamento demografico del nostro Paese: ci sono sempre meno giovani che lavorano e sempre più anziani che vivono a lungo. Sul primo aspetto bisognerebbe anche aggiungere che i giovani, pur lavorando, sono assunti con contratti talmente precari che anche volendo non riescono a pagare le pensioni agli anziani.

Dal 2020 in poi i Governi hanno tentato di ridurre la spesa per l’erogazione delle prestazioni attuando diversi tagli e modifiche; ad esempio tagliando le rivalutazioni agli assegni superiori a 4 volte il minimo, oppure togliendo di fatto alcuni privilegi sulle pensioni di medici, infermieri, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari.

Quello che è certo è che lo Stato farà di tutto per diminuire la spesa, e la strada sembra già tracciata, a partire dal 2025 e per i prossimi anni. Sempre coi medesimi sistemi però, perché non si contemplano alternative, come ad esempio il recupero di quelle che sarebbero ingenti somme di denaro derivanti dall’esenzione IMU degli immobili della Chiesa. Ma proprio a proposito di immobili, forse il Governo troverà le risorse con la Riforma del Catasto, già sulla linea di partenza: la rivalutazione del valore di case e terreni potrebbe far schizzare l’IMU alle stelle e ciò garantirebbe un bell’introito.

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