A Verissimo è andata in onda un’intervista che ha lasciato a bocca aperta sia i telespettatori che Silvia Toffanin, e dal racconto sono emerse dinamiche agghiaccianti.
Nella trasmissione condotta da Silvia Toffanin, Verissimo, si aprono le porte a molte confessioni di personaggi famosi, notizie rosa, ma anche approfondimenti su tematiche di attualità. Nella puntata del 13 aprile è andata in onda una lunga intervista e ciò che è stato raccontato deve assolutamente far riflettere.
Ospite nel sempre frequentatissimo salotto di Silvia Toffanin di recente è stato un volto conosciutissimo dello show business, divenuta famosa anche grazie alla parentela con un cantautore di grande rilievo. Ecco di chi si tratta e che cosa ha detto in trasmissione.
Silvia Toffanin e l’intervista integrale a Francesca De André: il racconto di un incubo
Francesca De André porta un cognome importante, come ricorda il servizio andato in onda durante la trasmissione Verissimo. Ma oltre a questo la donna ha vissuto un incubo indescrivibile, e con grande coraggio ha raccontato la sua esperienza.
Francesca non ha avuto una vita facile, fin da bambina, e forse proprio le dinamiche familiari l’hanno portata ad essere una donna adulta fragile. La sua fragilità l’ha portata quasi alla morte, per colpa della violenza perpetrata dal suo ex compagno, che adesso è stato condannato a 3 anni e 3 mesi di carcere nonché al pagamento dei danni.
Francesca ha rivissuto insieme alla Toffanin (comprensibilmente molto turbata dal racconto) il viaggio nell’oscurità da cui però è uscita, non propriamente indenne. La sua storia è purtroppo la medesima storia di moltissime donne, troppe, che hanno la sfortuna di incappare nell’uomo sbagliato.
Durante il racconto della cantante, erede del mito Fabrizio De André, si ritrovano le dinamiche classiche di un rapporto malsano, di un amore che non è amore. Francesca ricorda che “non c’era un motivo preciso per far scattare la sua violenza: se parlavo era perché parlavo, se stavo zitta era perché stavo zitta” e riflette insieme alla Toffanin su come mai non abbia capito prima di essere finita in una trappola mortale.
Ad un certo punto, però, è scattato qualcosa, come spesso avviene in chi subisce violenza. Una presa di coscienza arrivata dopo aver quasi rischiato la morte. Le foto del suo volto emaciato, pieno di lividi, torturato, non rappresentano solamente il racconto di un incubo, ma un messaggio importante: le donne possono uscire dalla spirale della violenza, anche se è necessaria tanta forza di volontà e coraggio.